Ma ... sono incinta?


Prima di cominciare qualsiasi discorso è bene chiarire un po’ di cose; prima tra tutte che le donne, o meglio, le persone in genere, non sono mai esattamente una uguale all’altra o fatte con lo stampino. Quello che vale per la maggioranza, in alcuni casi, potrebbe non valere per alcuni ma non per questo essere “anormale”.
Questa cosa è vera tanto più in un momento particolare come la gravidanza; periodo che risente di influenze ormonali, fisiche, ambientali, emotive … e anche da un altro milione di incostanti variabili.
Anche solo il fatto che una gravidanza sia cercata o che sia capitata, che venga accettata o meno, può incidere, anche in maniera determinante, sui sintomi percepiti. Lo ripeterò come un mantra “in gravidanza, come nella vita, non c’è nulla di assoluto. Alcune cose è più probabile che accadano rispetto ad altre, ma non è una regola ferrea”. Non preoccupatevi perciò se non rientrate negli “schemi tipo”; prima di allarmarvi chiedete, informatevi, forse è solo il vostro è solo un personalissimo modo di affrontare una normale gravidanza.


Sono incinta? Non lo sono? È solo un ritardo? Il seno gonfio è dovuto all’arrivo del ciclo o è un sintomo della gravidanza? Ho davvero le nausee o è solo suggestione?
Quante domande ci si trova a porsi quando c’è il dubbio di essere incinta.
Innanzitutto è da mettere bene in chiaro che per rimanere incinta è indispensabile aver avuto un rapporto sessuale completo. Questa può sembrare un ovvietà ma a volte, colti dal panico del “se”,  si mette in dubbio anche questa fondamentale certezza. Oltre l’astinenza, però, non esistono metodi anticoncezionali sicuri al 100% (stendo un velo pietoso sui così detti metodi naturali che – oltre a non proteggere assolutamente dalla possibilità di contagio di malattie sessualmente trasmissibili - hanno un tasso di insuccessi che va dal 10 al 40%).

Tornando ai principali sintomi che possono far sospettare di essere incinta, sono:
·         Il più indicativo è certamente un ritardo del ciclo mestruale, specialmente se solitamente siete regolari. Ricordo però che in giovanissima età, come dopo gli “…anta”, le mestruazioni possono non presentarsi con estrema regolarità ma non per questo indicare con certezza una gravidanza.
·         Il seno diventa più turgido e i capezzoli si ingrossano. Anche qui, però, c’è rischio di confusione; questo sintomo è comune anche nell’imminenza dell’arrivo del ciclo mestruale.
·         Non si presenta il ciclo normale ma a volte ci sono piccole perdite, spesso mucose, di colore marroncino o rosa che indicano l’avvenuto impianto dell’ovulo nell’utero.  Le perdite non durano più di 24-72 ore e non sono seguite dalla normale mestruazione.
·         Le areole dei capezzoli e i genitali spesso assumono un colorito più brunastro, quasi “abbronzato”.
·         Vi è una grande stanchezza e spossatezza, si dormirebbe per intere giornate.
·         A volte compare precocemente anche la nausea, soprattutto mattutina.


La maniera più certa per risolvere radicalmente il dilemma è certamente quella di eseguire un test di gravidanza.
I test che normalmente si acquistano in farmacia, o nei supermercati più riforniti, hanno generalmente un ottima attendibilità, circa del 98%. I più sensibili è possibile eseguirli fin dal primo giorno di ritardo del ciclo mestruale oppure, in caso di ciclo irregolare, almeno due settimane dopo il rapporto a rischio. Per una migliore attendibilità sarebbe bene aspettare almeno 5 giorni dalla data della mancata mestruazione (o 3 settimane dopo il rapporto a rischio) e preferibilmente usare le prime urine del mattino; urine che contengono una maggiore concentrazione di HCG, l’ormone della gravidanza.
E’ da ricordare, però, che questi test non sono più affidabili se effettuati dopo il terzo mese di gravidanza. Perciò, se avete un ciclo particolarmente irregolare o state ancora allattando – motivo per il quale le mestruazioni possono anche non comparire fino a che la prima ovulazione (e cioè il momento in cui si ritorna ad essere fecondi) è già passata  -,  il test da farmacia potrebbe essere inutile.
Attenzione anche alla data di scadenza che il test riporta sulla confezione, gli anticorpi su cui si basa la reazione per dare la risposta hanno una vitalità limitata nel tempo e l’utilizzo di un test scaduto potrebbe dare risultati inattendibili, cioè potrebbe indicare che non c’è nessuna gravidanza in corso nonostante il concepimento sia avvenuto.
Ci sono anche farmaci che, se assunti dalla donna, possono alterare i risultati dei test da farmacia:  agenti antiparkinsoniani, anticonvulsivanti, ipnotici, tranquillanti, farmaci per l’infertilità o per la menopausa  possono causare risultati falsi-positivi; invece una maggior concentrazione nelle urine di proteine o di sangue – dovuta ad altre patologie - possono dare un esito falso –negativo.


Il metodo sicuramente più attendibile è la ricerca dell’ormone beta HCG (una frazione specifica dell’ormone HCG di cui abbiamo detto sopra) nel sangue o nelle urine. Questo test si effettua presso un laboratorio medico o un ospedale; in alcuni centri (soprattutto quelli privati) non è necessaria l’impegnativa del medico, negli altri casi viene invece richiesta. I risultati si ottengono nel giro di 24 ore.
Questo test è attendibile a partire da 5-7 giorni dopo il presunto concepimento e può essere fatto anche oltre il primo trimestre della presunta gravidanza rimanendo assolutamente attendibile. 

Nessun commento:

Posta un commento